Spesso infatti, com'è stato diverse volte ribadito, la gente ignorante, non potendo accostarsi con coerenza alla funzione eucaristica, essendo celebrata in latino, trovava nel teatro quello che aveva bisogno di sapere il suo cuore, accostandosi così alla religione con più consapevolezza.
La Passione di Gesù rivista in teatro ha sempre avuto un certo indissolubile fascino.
Daniela Colloggi, una importante autrice teatrale, in "la sua Pasqua con gli amici" pubblicato a Roma dalle edizioni Paoline nel 1994, a pag. 4 scrive: "Quello della Pasqua di Gesù è un tema classico per essere rappresentato scenicamente, si pensi solo che la Sacra Rappresentazione Medievale che ha sviluppato il teatro moderno, è nata proprio dalla forma di drammatizzazione dei brani evangelici riguardanti la Resurrezione".
Questo genere di tetro ha avuto a Caltanissetta un grande periodo di maturazione, intorno all'anno 1840; nella chiesa di San Domenico infatti, veniva allestito un palco dove si svolgeva lo spettacolo della passione e morte di Gesù, di Filippo Orleons: "Il Riscatto d'Adamo nella passione e morte di Gesù", che ricavò sicuramente molto successo. Tuttora questo spettacolo viene rappresentato, per esempio, nel vicino paese di Delia il Venerdì Santo.
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Successivamente questa tradizione si perse. Infatti solo nel 1972 venne ripristinata per opera di giovani attori sancataldesi e, grazie all'appoggio di Aldo Riggi, di anno in anno il Sabato Santo è stato animato nel pomeriggio dalla così detta "scinnenza", azione drammatica che rievoca la Passione di Gesù, in una sorta di "Via Crucis" con personaggi viventi per le vie del centro storico. La parola "scinnenza" indica in maniera specifica l'atto della deposizione dalla croce del corpo di Gesù (dal dialetto siciliano "scinniri" ovvero "scendere") ed anche uno dei Gruppi del Giovedì Santo, la "Deposizione" appunto, viene comunemente chiamato "a Scinnenza".
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È una celebrazione di grande valore artistico, grazie agli effetti sonori, alle luci, e alle splendide scenografie che rivestono Corso Umberto, rievocando la tragica atmosfera del monte Golgota. I vari momenti sono accompagnati da tristi marce funebri eseguite dal corpo bandistico municipale. Nel primo anno la Scinnenza, si rappresentò all'oratorio Salesiano, nel secondo al campo sportivo ed in seguito alla scalinata Lopiano, ma solo di recente si è scelto di utilizzare lo spazio di fronte a S. Agata o Piazza Garibaldi dove tuttora si rappresenta la scena, per via del grande afflusso di gente che la piccola piazzetta antistante la scalinata non riusciva a contenere.
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Recentemente, a completamento della manifestazione, è stata realizzata anche la rappresentazione del Processo a Gesù, che si svolge poco prima della "scinnenza" presso la scalinata Silvio Pellico ben allestita dal punto di vista coreografico. Dal 2005 questa manifestazione è preceduta dalla rappresentazione dell'ultima Cena all' interno del Teatro Regina Margherita. Tradizionalmente, per Caltanissetta, le rappresentazioni del Dramma Sacro hanno avuto luogo in passato il Sabato Santo; tuttavia l'incremento di tali manifestazioni e le recenti indicazioni del Clero, hanno suggerito il loro svolgimento in due giorni: Lunedì e Martedì Santo.
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- Testo tratto da "I Riti della Settimana Santa a Caltanissetta" di Francesco Miceli.
- Foto tratte dal sito A.Te.Pa. .
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