La famiglia Emma, da diverse generazioni ormai, si cimenta nel restauro di opere d' arte, realizzando, d'altronde, numerose Varicedde.
Le loro origini sono di San Cataldo, una cittadina che dista circa otto chilometri dal capoluogo.
Il Capostipite della famiglia di restauratori fu Giuseppe Salvatore Emma, nato a San Cataldo il 3 Gennaio 1878, da tutti definito affettuosamente "Peppinu 'u zannu", cioè "il vagabondo", per via dei suoi continui spostamenti.
Di mestiere faceva il minatore, e spesso si cimentava nel costruire delle piccole statue con lo zolfo.
Intraprese l' arte della scultura facendo da garzone di bottega a Francesco Biangardi, apprendendo nel suo studio la tecnica "mista", vale a dire la scultura fatta con diverso tipo di materiale. Diverse opere da qui in poi gli furono commissionate in qualità di scultore e restauratore, sia a San Cataldo che negli altri comuni vicini e tra queste realizzò sei Varicedde dal 1924 al 1946.
Nel frattempo iniziava ad imparare l' arte del mestiere il figlio Giuseppe, nato a San Cataldo il 9 Dicembre 1920, e alla morte del padre, che avvenne nel Dicembre 1948, la bottega passò nelle sue mani.
Autore anch' esso di diverse opere d'arte, realizzò due varicedde, la Condanna nel 1950 e Gesù incontra la madre nel 1987.
Restauratore nello stesso tempo, anche di alcune Vare del Giovedì Santo.
Si spense a San Cataldo il 3 Marzo del 1988. Tutt' oggi l'arte di famiglia è continuata dai figli di Giuseppe: Ernesto, Salvatore e Maria Lucia, autori di tante statue in legno e di numerosissimi restauri sia monumentali che artistici.
A loro si deve la costruzione del piccolo gruppo "Gesù è inchiodato nella croce", realizzato nel 1995.
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- Testo tratto da "I Riti della Settimana Santa a Caltanissetta" di Francesco Miceli.