VENERDI' SANTO - La "Ladata"

La Ladata, che durante la processione viene cantata dai Fogliamari, è forse uno degli aspetti più suggestivi e mistici di questa processione.
Essa può essere considerata una forma di lamento che nasce tra il XIII e il XVI secolo, avendo origine dai compianti medievali.

È un componimento letterario, generalmente scritto in versi, che esprime sofferenza, nato come canto religioso ma ben presto diventato uno sfogo anche sul piano politico e dei sentimenti; di solito è anonimo e con forti intonazioni popolari, spesso manca di metrica e di struttura musicale.

Uno dei primi lamenti scritti è forse "Il pianto della Madonna" di Jacopone da Todi, che è stato il modello per diversi lamenti costruiti su dialoghi.
Il lamento, intorno al 1200, si sviluppa anche nei teatri sotto forma di un rudimentale Melodramma, infatti il vero Melodramma che ha portato le opere liriche, nasce solo nell'età barocca.
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Con i numerosi domini che si sono avvicendati in Sicilia, anche il lamento è mutato di dominazione in dominazione, mescolando i nostri ritmi a quelli portati dai colonizzatori.

Quello del Venerdì Santo a Caltanissetta è unico, inzuppato in un arcaico dialetto e costruito su di un suggestivo ritmo arabo, che forse esprime in meglio la sofferenza per questo giorno di tristezza che avvolge tutto il mondo Cristiano.

La ladata del Venerdì Santo viene eseguita solo da voci maschili, un canto che è a più voci e, in questo caso, a voci "alternate".
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Il tutto è sostenuto dalla possanza della prima voce che narra un testo che racconta la passione di Gesù, diviso in più parti: l' ultima sillaba della "primavuci" viene quasi colta al volo dalla "contravuci" che completa la strofa, al termine della quale tutti fanno da eco con un coro di "Ah", come per sottolineare la partecipazione al dolore.

La prima voce, che viene cantata a turno, non segue mai un ordine; la persona infatti recita la strofa che in quel momento più l' ispira. Un' altra figura corale è quella del capo coro di accompagnamento che, di tanto in tanto, interrompe la ladata gridando: "… e gridammu tutti!" (… e gridiamo tutti!) e i fogliamari gli rispondono: "viva 'a misericordia di Dì!" (Evviva la Misericordia di Dio).

- Testo tratto da "I Riti della Settimana Santa a Caltanissetta" di Francesco Miceli.
- Foto di Walter Lo Cascio.


** Sento il dovere di esprimere tutta la mia riconoscenza al carissimo amico Walter Lo Cascio per avermi concesso di pubblicare su questo sito gran parte del suo materiale fotografico sulla Settimana Santa di Caltanissetta.