A Francesco e Vincenzo Biangardi, padre e figlio, si deve la realizzazione delle Vare del Giovedì Santo.
La documentazione sulla vita dei due artisti, in verità, non è molto approfondita e sono poche le notizie che ci sono giunte fino ai giorni nostri.
Nel 1992 è stato pubblicato il volume "I Biangardi: la vita, l'epoca, le opere". Il testo fa una attenta e dettagliata analisi tra le varie fonti fino ad ora giunte a noi e, mettendole insieme, è riuscito a rendere almeno una parziale idea della vita degli artisti. Il volume presenta, tra l' altro, diverse fonti iconografiche, come documenti che attestano diversi momenti della vita degli artisti, o ancora bozzetti fatti dai Biangardi per la costruzione di alcune Vare; diverse fotografie che accompagnano il testo testimoniano la bravura dei due artisti, mostrando molte loro opere.
Francesco Biangardi (padre) nasce a Napoli il 23 Febbraio del 1832 da Vincenzo, anch' egli scultore, e Carolina Tugno. Non sappiamo niente del padre, né della sua levatura artistica, né delle opere da lui realizzate.
Francesco cresce con la famiglia a Mussomeli, paese in provincia di Caltanissetta, dove probabilmente impara l' arte nella bottega del padre. Successivamente, come ricorda la nipote Adele Amico, morta nel 1991, frequentò l' accademia d' arte di Roma ed il suo nome diventa ben presto noto nel Napoletano.
Nel frattempo prende in moglie una vedova che gli porterà un figlio: Fortunato.
Alla morte della prima moglie si sposa con una sua compaesana, Giovanna Allegra.
Da questo matrimonio, nel 1861 nasce Vincenzo. Nel 1864 si trasferisce a Cittanova, in provincia di Reggio Calabria, dove lascia una grande produzione di sculture in legno.
In questa città nascono tre figlie: Sofia, Concetta e Maria Antonietta; quest' ultima, l' unica non rimasta nubile, ebbe diversi figli, tra questi Adele.
Nel 1873 i Biangardi tornano a Mussomeli e Vincenzo ha ancora l' età di dodici anni. Stabiliscono la loro sede nella chiesa dell' Opera Santa (chiusa al culto) e Vincenzo impara ben presto l' arte della scultura, partecipando e vincendo in diversi concorsi.
Nel 1882 i Biangardi hanno l' incarico di costruire "La Veronica" e da quell' anno in poi, una dopo l' altra, costruiscono le loro quindici Vare del Giovedì Santo.
Dato il grande lavoro, nel 1886 si trasferiscono a Caltanissetta (una tradizione vuole che, quando le statue escono in processione, passino per Via Re d'Italia, per rendere omaggio alla loro memoria, poiché i due artisti abitavano lì).
Nel 1890 muore prematuramente Vincenzo Biangardi (presumibilmente per mano assassina), lasciando nello sconforto amici e parenti. Questo giovane scultore ha lasciato tante prove del suo talento artistico; secondo i critici avrebbe potuto fare una grande carriera artistica, di gran lunga superiore a quella del padre se non fosse morto in giovane età.
L' opera del Giovedì Santo viene così completata dal solo Francesco, che si spegne a Caltanissetta il 21 Febbraio del 1911. I loro corpi riposano in pace, nel cimitero di Caltanissetta, nel quartiere Angeli.
Nel corso degli anni, grazie a studi approfonditi, si è avuta una precisazione importante riguardante la grafia del nome dei due scultori che, ufficialmente, risulta essere Biangardi (con la lettera G e non C come comunemente si credeva in passato e come, peraltro, viene riportato sulla targa indicante il nome di una Via di Caltanissetta a loro dedicata).
Come abbiamo visto, la vita dei due artisti è stata molto travagliata e triste, ma una cosa è certa: a Caltanissetta loro verranno sempre ricordati ed avranno sempre un posto particolare all' interno della città, avendo donato a questo cuore di Sicilia un grande ed unico patrimonio, che ora appartiene al mondo intero.
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Opere dei Biangardi
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OPERE A MUSSOMELI - La Madonna del Carmelo (1971, chiesa del Carmelo), La Madonna della Pace (chiesa del Carmelo), La Madonna Addolorata (1875, chiesa San Giovanni), Il Bambino Gesù (Chiesa di San Giovanni), La Madonna dei Miracoli (1876, chiesa di San Domenico), La Madonna del Rosario (1876, chiesa di San Domenico), La Madonna Assunta (chiesa di San Gioacchino e Sant' Anna), La Madonna del Riparo (1875, Cappella Sorce Malaspina), Sant' Eligio (chiesa di Sant' Antonio Abate), Restauro rifacimento della Madonna Immacolata (chiesa di San Francesco), Il Bambino Gesù (cappella Sorce Malaspina), il Presepe (Collezione Privata), Bozzetto della Madonna dei Miracoli (Collezione Privata), Restaturo rifacimento del Crocifisso (1874, chiesa San Gioacchino e Sant' Anna), L' Urna di Santa Filomena (Collezione Privata), La Madonna Assunta (Chiesa dei Monti).
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OPERE A CITTANOVA - gli 11 gruppi statuari del Venerdì Santo (1865 in poi, Chiesa della Madonna della catena), San Giuseppe (Chiesa di San Giuseppe), San Giovannino ( Chiesa di San Giuseppe), Restauro rifacimento della Madonna della Pace (chiesa Madre), Bozzetto della Desolata (Collezione Privata).
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OPERE A NAPOLI - San Giacomo della Marcia (chiesa di Santa Maria la Nova).
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OPERE A CALTANISSETTA - le loro 15 Vare del Giovedì Santo (dal 1883 al 1902, chiesa di San Pio X), San Biagio (Chiesa di San Sebastiano), L' Addolorata, San Giovanni, Cristo e la Maddalena (Chiesa di San Sebastiano), Restauro rifacimento della statua di San Sebastiano (Chiesa di San Sebastiano), Sant' Alfonso de' Liguori (Chiesa di San Sebastiano), le cinque statue del prospetto della chiesa di San Sebastiano, Restauro rifacimento della statua di San Michele Arcangelo (Cattedrale), San Giovanni e la Madonna (Cattedrale), L' Assunta (Cappella dell' Assunta), La Madonna della Medaglia Miracolosa (chiesa di San Giuseppe), L' Addolorata (chiesa della Saccara), La Pietà (chiesa Prestianni - Cozzo di Naro), Le statue della Tomba Saetta (Cimitero Angeli), Bozzetto di San Michele Arcangelo (chiesa di San Giovanni), San Giovannino (chiesa di San Giovanni), San Francesco d' Assisi (chiesa del Signore della città), La Madonna del Rosario (Collezione Privata), Vaso in Terracotta, la danza di Amore e Psiche (Collezione Privata), Disperazione per il figlio morto in guerra (Collezione Privata), Fioriera (Collezione Privata).
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OPERE NELLA PROVINCIA DI CALTANISSETTA
Vallelunga: L' Immacolata (chiesa Madre), San Michele (chiesa delle anime sante).
Delia: L' Annunciazione (chiesa Madre), La Madonna delle Grazie (chiesa Madre).
Serradifalco: La Sacra Urna (chiesa Madre), San Giuseppe (chiesa di San Giuseppe).
Milena: Sant' Antonio Abate e San Giuseppe (chiesa Madre).
Sutera: San Giuseppe (chiesa Madre).
Villalba: San Giuseppe e Sant' Antonio Abate (chiesa Madre).
Marianopoli: L' Addolorata (chiesa Madre).
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- Testo tratto da "I Riti della Settimana Santa a Caltanissetta" di Francesco Miceli.